L’età avanzata rappresenta una condizione di fragilità motoria.
L’assenza di movimento è la principale causa di una rapida riduzione del tono muscolare, dell’aumento nel rischio di incorrere in patologie cardiovascolari e dell’aggravarsi di situazioni di perdita di autonomia.
Le cause socio-ambientali come porte troppo strette che non lasciano passare il deambulatore, la mancanza di supporti che agevolino l’anziano ad uscire di casa, la presenza di barriere architettoniche rappresentano un ulteriore disincentivo per l’anziano a muoversi, lo rendono insicuro e dunque vi rinuncia.
Con il tempo queste situazioni producono una sempre più limitata capacità di movimento, fino ad arrivare a confinare l’anziano a letto o nella migliore delle ipotesi allo spostamento letto-poltrona.
Alfine di prevenire la cosiddetta ‘Sindrome da immobilizzazione” si rende necessario creare un ambiente non ostile che sarà vissuto dall’anziano come alleato poiché favorisce i suoi bisogni di movimento e lo aiuta in tali funzioni.
ESEMPI BARRIERE ARCHITETTONICHE
La mobilità, cioè la capacità di muoversi liberamente nel proprio ambiente, è fondamentale per la normale vita quotidiana per mantenere le capacità funzionali e cognitive residue, per prevenire le complicanze da immobilità, per la prevenzione delle piaghe da decubito, per migliorare la qualità di vita del paziente e ridurre il carico assistenziale dei famigliari.
Alcuni esempi:
- Porte troppo strette che non lasciano passare il deambulatore o la carrozzina
- La mancanza di supporti che aiutano il caregiver ad accompagnare l’anziano in passeggiate
- Letto o servizio igienico troppo alto o troppo basso
MOBILITÀ IN CASA
Ogni anno si verificano in Italia fra i tre e i quattro milioni di incidenti domestici, che come è noto colpiscono prevalentemente gli anziani, con conseguenze rilevanti in termini di disabilità e ri-coveri. Tra gli incidenti domestici, le cadute rappresentano la voce più importante, al punto e si calcola che un terzo degli ultrasessantenni ne rimanga vittima.
Non sono solo le condizioni di salute della persona anziana a determinare le situazioni che tano le cadute, ma anche la struttura dell’unità abitativa, il suo livello di dotazione infrastrutturale e di arredo. Secondo alcune fonti, la presenza di un’abitazione sicura è in grado di diminuire del 50% circa il rischio di cadute in casa.
Si rende necessario creare un ambiente detto “protesico” cioè quell’ambiente che è vissuto dall’anziano come alleato poiché favorisce i suoi bisogni di movimento e lo aiuta in tali funzioni, quindi non gli è ostile.
MOBILITA’, SICUREZZA E PARKINSONS
È importante effettuare la Fisioterapia nel soggetto affetto da Parkinson Chiedete parere a qualsiasi fisiatra, e vi risponderà allo stesso modo: funziona. Ed è impoante sin dalla diagnosi. La fisiochinesiterapia non vuole essere un “intervento miracolistico» in grado di risolvere il decorso della malattia: semplicemente si affianca alla terapia farmacologica con lo scopo di contrastare alcuni dei sintomi della malattia e di prevenire i danni secondari conseguenti alla Patologia.
I malati di Parkinson possono incontrare difficoltà nel compiere le attività di tutti i giorni. Questi consigli Possono aiutare il paziente, ed i caregiver, ad ovviare ad alcuni di questi problemi.
CAMMINARE
La tipica posizione di flessione in avanti del busto dei pazienti con Parkjnson facilita la tendenza a
camminare sulla punta dei piedi con i talloni sollevati. Questa andatura spesso diventa più veloce e con passi più brevi dopo un po’ che si cammina.
Quando ciò accade è preferibile :
- smettere di camminare
- essere sicuri che i piedi siano distanziati tra loro di circa 25 cm
- correggere la posizione del corpo il più Possibile, concentrandosi
- sforzarsi di fare passi ben lunghi
- sollevare bene i piedi da terra come per marciare
- appoggiare per primo il tallone, quindi tutto il piede e da ultimo la punta del piede
- fate oscillare in avanti il braccio opposto alla gamba che sta facendo il passo; ciò migliora il ritmo della marcia ed il vostro portamento
Il bastone non sempre è utile, né in casa, né all’aria aperta inoltre può favorire una posizione scorretta, Alcuni pazienti si trovano impacciati non riuscendo ad utilizzarlo correttamente, piuttosto preferite il bastone a tre piedi (tripode) o il deambulatore Fare esercizio, muoversi, sono elementi importanti per mantenersi attivi, e per tenere allenate le articolazioni, e come già detto, è estremamente consigliabile camminare, spostarsi, e fare attività. Finché Possibile è preferibile fare fisioterapia ginnastica dolce, ed esercizi mirati. Laddove le abilità sono talmente compromesse da non consentirlo quasi più, è comunque consigliabile continuare a fare brevi passeggiate o almeno salire e scendere le scale del condominio un paio di volte al dì. L’immobilizzazione è da considerarsi come l’ultima spiaggia. Se l’anziano dice di sentirsi stanco, o non ne ha voglia, tentare di convincerlo promettendogli dei premi, diventa di notevole importanza: “Dai Gino, facciamoci un giretto, così ti Porto a prendere un gelato !”, oppure: “Dai facciamo due volte fino al portone e poi torniamo qui e beviamo assieme un bel thè caldo”.
MOBILITA’, SICUREZZA E ALZHEIMER
Per la persona affetta da Alzheimer diventa importante il movimento come lo è per gli anziani in genere, ma bisogna porre attenzione particolare all’uscire di casa: l’anziano in questione tende a disorientarsi, a non capire dov’è, entrando in ansia o non riuscendo a gestire la situazione. Per evitare questa brutta situazione, e l’imbarazzo che ne consegue, conviene accompagnarlo ovunque. Oppure, una buona strategia, è quella di fargli un braccialetto con impresse le sue generalità (nome, cognome, indirizzo e un numero di telefono vostro), oppure mettergli in tasca un biglietto che lui possa mostrare ad un passante se dovesse perdersi; se si scelgono queste soluzioni bisogna spiegargli attentamente a cosa servono questi “ausili” prima di lasciarlo uscire in autonomia. Negli ultimi tempi, grazie alle nuove tecnologie stanno uscendo sul mercato orologi dotati di GPS e tasto di allarme, utili per poter “rintracciare” la persona e mettersi in contatto con lei.
Lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella lotta al morbo di Alzheimer; numerosi approfondimenti scientifici dimostrano che l’attività fisica regolare e soprattutto la ‘ginnastica mentale” (lettura antologica e perseguimento delle consuetudini intellettive e gestionali), costituiscono due elementi primari contro l’insorgenza e l’aggravarsi del morbo di Alzheimer. Dunque, oltre all’attività fisica, è importante l’allenamento mentale: stimolare la persona a leggere, fare parole crociate o imparare a memoria dei brani o altro, è parimenti importante il movimento fisico.
PROBLEMI DI MOBILITA SULLE SCALE
In presenza di disturbi motori e problemi di mobilità si consiglia l’installazione di un montascale. Una delle barriere architettoniche più presenti nelle abitazioni è infatti la scala, che limita e condiziona le scelte quotidiane.
Il montascale rappresenta la soluzione semplice ed efficace che restituisce all’anziano a sua autonomia garantendogli la possibilità di muoversi liberamente e in sicurezza. Sentirsi liberi di scegliere come vivere la propria giornata, spostandosi da un piano all’altro per godere degli ambienti che sono soliti utilizzare oppure decidere di uscire all’aperto per passeggiare, fare acquisti o raggiungere i familiari, rappresenta un importante obiettivo. Avere un montascale può significare riacquistare la libertà.