Andare in bagno fino a otto volte al giorno e una volta durante la notte è da considerarsi normale. L’assunzione di liquidi come tè, caffè e bevande alcoliche, può influenzare la frequenza con cui utilizziamo il bagno.
INCONTINENZA URINARIA
Con questo termine si intendono perdite involontarie di urina. una problematica che può variare da lieve a severa. Alcune persone, ad esempio, avvertono perdite molto contenute quando starnutiscono o tossiscono: altri possono avvertire lo stimolo improvviso di urinare o la necessità di precipitarsi in bagno prima che si verifichi una perdita. Altri ancora possono essere affetti da forme più gravi e non avere alcun controllo della propria funzione vescicale. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che l’incontinenza è una patologia in gran parte evitabile e trattabile, non deve considerarsi una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento.
Circa il 30% degli anziani over 65 soffre di incontinenza urinaria: la percentuale è maggiore tra le donne e l’incontinenza urinaria colpisce oltre il 60% dei pazienti residenti nelle case riposo. Tuttavia l’incontinenza urinaria è un fenomeno anormale, indipendentemente dall’età, dalla mobilità, dalle condizioni mentali o dalla debolezza costituzionale. Inoltre essa è frequentemente causa di imbarazzo, isolamento, discriminazione, depressione, regressione e comporta un carico assistenziale notevole. Questa condizione rimane tuttora un problema trascurato, nonostante abbia un notevole margine di trattamento e sia, spesso, curabile.
Con l’età, la capacità e la contrattilità della vescica e la capacità di ritardare la minzione si riducono: inoltre le contrazioni vescicali non inibite si fanno più frequenti.
La mobilità limitata può essere un aggravante di questo disturbo, in quanto il paziente non più autonomo ha difficoltà a raggiungere autonomamente il bagno; di conseguenza ha bisogno di assistenza continua, o – se allettato – è costretto a usare i pannoloni e dipendere dagli altri per essere pulito e cambiato. Se la mobilità non può essere migliorata, l’incontinenza si può alleviare tramite l’uso di alcuni ausilii quali: pannolone, pappagallo o padella e in alcuni casi, la cateterizzazione, ovvero l’inserimento di un tubicino e una sacca per lo
svuotamento; il catetere solitamente viene inserito al momento del ricovero in determinate strutture, oppure può essere gestito al domicilio da personale sanitario (anche con l’attivazione ad esempio del servizio ADII).
ADI: Assistenza Domiciliare Integrata: servizio in carico alle ASL, che inviano al domicilio infermieri professionali, fisioterapisti e OSS a sostegno dei malati o dei pazienti dimessi dall’ospedale.
INCONTINENZA FECALE
Con questo termine si intende una parziale o totale perdita di controllo dello sfintere anale, con successivo rilascio involontario di feci liquide, solide e gas intestinali, che impediscono al soggetto di mantenere una vita autonoma e dignitosa. Sussiste, anche in questo caso, il rischio di non riuscire a raggiungere il bagno in tempo e di vivere con l’ansia o la paura di sporcarsi.
Le cause all’origine dei disturbi del controllo intestinale sono molteplici. In molti casi, l’incontinenza fecale è provocata da un danno ai nervi o ai muscoli che controllano i movimenti degli sfinteri. Un simile danno potrebbe essere causato da interventi chirurgici, dalla gravidanza o da una lesione. Altre condizioni o malattie che possono condurre all’incontinenza sono: stitichezza, diarrea, diabete, sindrome infiammatoria intestinale e malattia di Pankinson. Anche alcuni farmaci, o l’assunzione smodata di essi, possono influenzare il funzionamento intestinale.
L’incontinenza fecale può colpire chiunque e, nonostante si presenti con maggior frequenza negli anziani, non fa parte del normale processo di invecchiamento. Anche gravidanza, parto, diabete e disturbi neurologici possono provocarla. Inoltre, le persone che soffrono di stitichezza, che hanno subito un intervento all’ano o che devono essere alimentate artificialmente, possono sviluppare incontinenza fecale. Si consiglia di confidarsi relativamente ai sintomi e alle ripercussioni del disturbo sulle normali attività quotidiane con il proprio medico, il quale formulerà una diagnosi sulla base della sintomatologia e troverà la soluzione migliore allo specifico caso.
Prevenire la dermatite da incontinenza
Le linee guida europee (EPUAp – European Pressure Ulcer Adviso Panel) per una Prevenzione di dermatiti e ulcere prevedono 3 fasi: (1) igiene adeguata con prodo eudermico per non stressare la cute e mantenere l’epidermide in condizioni di lipoidratazione per rendere la pelle morbida ed elastica e stimolare la sintesi dei lipoprotezione per Preservare il naturale effetto barriera della cute ed evitare il pro contatto con i liquidi corporei.
IDRATAZIONE
- La cute deve essere idratata quotidianamente, per rimanere morbida ed elastica • È necessario utilizzare creme emollienti, che vadano a nutrire la pelle in maniera da consentire la rigenerazione del naturale film idrolipidico
PROTEZIONE
- È necessario garantire una protezione continua della cute, per evitare il contatto diretto e prolungato con i liquidi corporei, al fine di prevenire gli arrossamenti
- Le creme protettive devono essere utilizzate in fase preventiva e non dopo l’insorgenza dell’arrossamento (l’obiettivo è la prevenzione)
- Deve essere effettuata con protettivi traspiranti e non occlusivi
AUSILI PER L’INCONTINENZA
L’appropriatezza dell’ausilio da adottare in caso di incontinenza è molto importante per garantire la migliore e più efficace gestione del problema; la decisione sull’ausilio da adottare
è una decisione che deve essere presa solo dopo un’ accurata valutazione delle caratteristiche dell’incontinenza.
Il SSN fornisce gratuitamente gli ausili per l’incontinenza a tutte le persone che manifestano questo problema con uno stato di invalidità certificata o in attesa di certificazione.
Gli ausili per l’incontinenza comprendono: assorbenti (pannolone, mutandina o sagomato), traverse impermeabili di protezione per il letto, cateteri vescicali.
INCONTINENZA – Dermatiti e ulcere da pressione: un legame pericoloso
La cute fragile della persona anziana, soprattutto se incontinente e allettata richiE attenzioni particolari per evitare fastidiose dermatiti o arrossamenti che Possono d in lesioni da decubito, mai da sottovalutare. È quindi necessario utilizzare i migliori Prevenire queste problematiche cutanee nonché seguire le indicazioni e le più rec guida in abito scientifico Per quanto riguarda le dermatiti da incontinenza nel p questione i fattori di rischio aumentano considerevolmente.
Per prima cosa l’umidità causa infiltrazione negli spazi intercellulari indebolendo il film io e modificando il ph della cute. Gli enzimi contenuti nelle urine/feci attaccano chimica pelle creando infiammazione e favorendo l’insorgenza di candidosi (si stima sia pres 10 al 18% delle persone incontinenti) In questo ambiente i batteri proliferano causando Infine, Io sfregamento costante con il pannolone indebolisce la cute, assottiglia Io strato che diventa permeabile e debole.
Le dermatiti da incontinenza si presentano con caratteristiche simili: sono supeiciaIi fino al derma, spesso estese e dolorose con margini poc: ed un caratteristico aspetto a farfalla di color rossastro. Dalle dermatiti è facile vedere un aggravamento 0 fino ad arrivare ad osservare pericolose lesioni.
Nonostante non esista un legame diretto “causa—effetto”, l’incontinenza è comunque riconosciuta come fattore per l’insorgenza di lesioni da pressione.
INCONTINENZA e Alzheimer
Talvolta, con il malato di Alzheimer sono sufficienti piccole accortezze; un’immagine, una foto o una scritta, lo agevolano nelle attività quotidiane. Aiutarlo a trovare il bagno in questo modo o dargli strumenti per esprimere più facilmente i propri bisogni, lo sosterrà nella quotidianità eviterandogli l’imbarazzo derivante dal bagnarsi e la frustrazione legata al non essere in grado di trovare il bagno da solo.
“Talvolta mia madre, quando andava al centro diurno, si bagnava; ma a casa era perfetta. Al centro non riusciva a trovare la toilette e credo che non volesse chiedere aiuto.
Ne parlai col personale e ora, al bisogno, qualcuno l’accompagna in bagno”.
“Mia madre apriva tutte le porte alla ricerca della toilette, così alla fine abbiamo messo un cartello sulla porta del gabinetto con la scritta: “Signore”, e adesso non ha più problemi. Mentre un mio amico che aveva provato lo stesso sistema, mi disse che per sua madre era stato più utile attaccare alla porta un disegno del water.”
INCONTINENZA e Parkinson
La presenza di una sintomatologia del basso apparato urinario viene riportata frequentemente nei pazienti con Parkinson: dal 13 al 28% dei pazienti di questo tipo presentano incontinenza urinaria, spesso associata a quella fecale. Ai problemi imputabili all’età si sovrappongono le turbe vescicali di origine neurologica.
Cosa fare? Modificare le abitudini di vita per adattarsi alla nuova condizione e minimizzarne gli effetti negativi. Si tratta di controllare l’entità e il tipo di assunzione di liquidi cercando di non eccedere il litro al giorno ed evitando o riducendo al minimo liquidi ed alimenti con proprietà diuretiche (caffè, tè, alcolici, alcuni tipi di frutta, minestre liquide, ecc.). Tali restrizioni vanno applicate con maggior rigore nelle ore serali; un’altra modifica delle abitudini che può risultare molto utile agisce sulla scelta del momento in cui recarsi al bagno per urinare. Solitamente siamo portati ad urinare quando avvertiamo un notevole stimolo minzionale.
Nei soggetti affetti dalla sindrome della vescica iperattiva l’intervallo di tempo che intercorre tra il forte stimolo ed un episodio di incontinenza da urgenza può essere estremamente ridotto, costringendo i soggetti ad interrompere bruscamente l’attività eventualmente svolta e mettendoli in serio disagio. In questi casi occorre cercare di svuotare la vescica ad intervalli regolari, prima che si verifichi il forte stimolo.
Nel nostro caso, potrà essere utile che siano il personale addetto all’assistenza, o i familiari, a ricordare al malato di urinare (minzione sollecitata).